Consiglio comunale Assisi

E’ stato approvato al Comune di Assisi un ordine del giorno contro la presenza di veicoli a motore nei sentieri del territorio comunale. Un atto ufficiale che rappresenta una risposta netta a quanto deciso dalla giunta regionale con un emendamento al bilancio.

L’ordine del giorno è stato presentato dai capigruppo della maggioranza (Paolo Lupattelli del Pd, Scilla Cavanna di Assisi Domani, Laura Pizziconi di Assisi Civica e Isabella Fischi del Movimento5S). 
I 4 consiglieri di maggioranza attaccano l’emendamento che in sostanza ridisegna l’accesso nei sentieri, mulattiere, viali parafuoco e alle piste di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli, fissando il divieto di circolazione solo in presenza di appositi cartelli indicanti il divieto di transito. 
Nell’intero territorio regionale, dove esistono 102 siti naturalistici, ci sono 444 sentieri gestiti dal Club Alpino Italiano e in merito a questa questione i firmatari dell’ordine del giorno hanno ricordato anche la lettera aperta di oltre 20 sindaci, tra i quali è presente anche il sindaco di Assisi, che hanno dichiarato la loro contrarietà.

Per impedire l’invasione di motori sui sentieri del turismo slow e religioso di Assisi «le nostre Amministrazioni dovranno, in tempi estremamente brevi, investire risorse di cui non dispongono per le manutenzioni dei tratti di competenza comunale, nonché dotarsi di tabelle i cui contenuti non sono stati ancora definiti dal legislatore regionale», è scritto.
Nello stesso ordine del giorni viene ricordata la contrarietà espressa in più occasioni dal Cai e da altre 23 sigle di associazioni escursionistiche, ambientalistiche e culturali, promotrici anche della manifestazione del 3 febbraio scorso.Il capogruppo del Pd Lupattelli ha definito la decisione della Regione «una follia». E’ stato ricordato come abbiano espresso dissenso i Comuni del Parco del Subasio (tra cui Nocera Umbra governata dal centrodestra) e i frati di Assisi, come è stato sottolineato la dichiarazione del consigliere regionale Pastorelli, anch’egli assisano che si è detto «possibilista nel ritirare l’emendamento». L’assessore al turismo Fabrizio Leggio, ha usato i termini «imbarazzante e folle» per giudicare quanto deciso dalla Regione.

In conclusione ha preso la parola il sindaco Stefania Proietti che è anche presidente dell’Associazione del Parco del Parco del Monte Subasio dove insistono anche i Comuni di Spello, Nocera Umbra e Valtopina: «Insieme ai sindaci e al di là delle appartenenze politiche abbiamo espresso la nostra ferma contrarietà e abbiamo chiesto alla Regione di fermarsi. Ne va della difesa del nostro territorio, del nostro Parco che con i suoi oltre 7700 ettari è difficile da controllare in caso di approvazione dell’emendamento. Va anche ricordato che il Parco si mantiene solo con le risorse dei 4 Comuni, le promesse dalla Regione sono state tante ma di euro zero. Anche per questi motivi non possiamo stare zitti, dobbiamo fare ogni azione per dire no a questo emendamento, nel frattempo chiederemo alla Regione di investire sui Parchi che sono regionali».

Nello stesso giorno della presa di posizione del Comune di Assisi interviene sul caso Federico Gori, coordinatore della Consulta Piccoli Comuni di Anci Umbria e sindaco di Montecchio (Terni): «Il provvedimento – dice – mette in forte difficoltà i Comuni, soprattutto quelli che da anni investono nel turismo ecosostenibile. Questa scelta risulta essere deleteria non soltanto per un aggravio dei costi dovuti alla rimodulazione di tutta la cartellonistica esistente, ma anche e soprattutto perché a perderci sarà il turismo. Da sempre l’Umbria – prosegue – è definita il ‘Cuore verde d’Italia’ e grazie a questo appellativo promuove un turismo lento e sostenibile, permettendo nel corso degli anni di accogliere migliaia di turisti amanti dell’escursionismo o del semplice relax. Ma non solo. In questi giorni è stata data la notizia che sul Fondo di sviluppo e coesione ci sono 10 milioni di euro destinati ai cammini e ciclovie umbre, in contrapposizione appunto con la filosofia che contraddistingue le iniziative che ci hanno positivamente portato alla cronaca fino ad oggi. Ci auguriamo – conclude Gori – che ci siano veramente le intenzioni, concrete ed immediate, di modificare questo emendamento che andrebbe contro gli interessi dell’economia turistica dell’Umbria».

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