Un momento della protesta che si è tenuta nei giorni scorsi

«Prendiamo atto della promessa fatta oggi dall’assessore Varasano di aprire finalmente un vero confronto con la cooperativa che ha preso in appalto i servizi del circuito museale di Perugia, al fine di reintegrare tutte le lavoratrici e i lavoratori rimasti ingiustamente fuori e di pretendere l’applicazione del giusto contratto».

Il presidio Lo afferma in una nota la Filcams Cgil di Perugia che martedì ha dato vita a un presidio di protesta a palazzo Penna per chiedere «il rispetto di diritti e tutele di chi vive in appalto e fermare la corsa al ribasso, fatta sulla pelle di chi lavora». Presidio nel corso del quale l’assessore alla Cultura ha avuto una interlocuzione con sindacato e lavoratrici. Varasano si è detto pronto ad aprire un confronto con Le macchine celibi, la coop bolognese che ha vinto la gara da 2,7 milioni per la gestione della rete museale.

L’AFFIDAMENTO DELL’APPALTO

Dignità «Abbiamo ribadito all’assessore che è precisa responsabilità della committenza assicurare il rispetto della clausola sociale e difendere la professionalità e la dignità di queste lavoratrici e lavoratori, che rappresentano una patrimonio straordinario di conoscenza e passione per la città di Perugia – ha detto Marta Melelli, segretaria della Filcams Cgil di Perugia – Attualmente ci sono lavoratrici e lavoratori, con famiglie a carico, che avrebbero diritto a rientrare al lavoro, ma sono disoccupati. E al contempo di sono lavoratrici e lavoratori che sono in servizio, ma ai quali è stato applicato il contratto delle pulizie, anziché quello della cultura. Il tutto, finora, con il silenzio del Comune, che non si è presentato all’incontro dello scorso 21 marzo con la cooperativa. Incontro del quale, con nostro stupore, l’assessore Varasano ha detto di non essere stato messo a conoscenza».

Lavoratori a confronto con Varasano

I numeri Come ricordato dai sindacati nel giugno 2023 erano presenti in servizio 20 lavoratori tra tempo determinato, indeterminato e contratto intermittente. Nel passaggio in urgenza da Munus (che ha rescisso il contratto per gravi problemi finanziari) a Coop culture ne furono reintegrati dieci, lasciando fuori i lavoratori del servizio bar di Palazzo della Penna. Ora invece con il nuovo appalto c’è stato il reintegro di sole sei persone. «Chiediamo il riassorbimento di tutti – ha detto un’operatrice – e anche condizioni lavorative migliori, facciamo un appello a Le Macchine celibi e al Comune».

L’affidamento La gara ha riguardato l’affidamento della gestione per sei anni di della Cappella di San Severo, del Museo civico di Palazzo della Penna, del Complesso templare di San Bevignate e dell’ex Fatebenefratelli. Le Macchine celibi è stata l’unica società a presentare un’offerta e a favore della coop il Comune corrisponderà un contributo annuo di quasi 110 mila euro. La coop bolognese è già presente in Umbria, dove gestisce i musei di Trevi, le biblioteche dell’Unione dei Comuni delle Terre dell’olio e del sagrantino, i musei di Nocera Umbra e, a Terni, il Caos.

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